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I 26 documenti che la P.A. non potrà più chiedere
Con l'approvazione del Testo Unico le pubbliche amministrazioni non potranno più chiedere ai cittadini 26 certificati. La richiesta di questi documenti da parte della
pubblica amministrazione costituirà violazione dei doveri d'ufficio.
Ecco la lista:
1 certificato di nascita;
2 di residenza;
3 cittadinanza;
4 godimento dei diritti civili e politici;
5 stato di celibe, coniugato o vedovo o stato libero;
6 stato di famiglia;
7 esistenza in vita;
8 nascita del figlio, morte del coniuge, del genitore, del figlio;
9 iscrizione in albi, registri o elenchi tenuti dalla pubbliche
amministrazioni;
10 appartenenza ad ordini professionali;
11 titolo di studio;
12 qualifica professionale posseduta, titolo di specializzazione, di
abilitazione, di formazione,
di aggiornamento e di qualificazione tecnica;
13 situazione reddituale o economica;
14 assolvimento di specifici obblighi contributivi con indicazione
dell'ammontare corrisposto;
15 possesso e numero del codice fiscale, della partita Iva e di qualsiasi
dato presente nell'anagrafe
tributaria;
16 stato di disoccupazione;
17 qualità di pensionato e categoria superiore;
18 qualità di studente;
19 qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di
tutore, di curatore e simili;
20 iscrizione ad associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;
21 tutte le situazioni relative all'adempimento degli obblighi militari,
ivi comprese quelle attestate nel
foglio matricolare dello stato di servizio;
22 il non aver riportato condanne penali;
23 di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;
24 qualità di vivenza a carico;
25 tutti i dati a diretta conoscenza dell'interessato contenuti nei
registri dello stato civile;
26 di non trovarsi in uno stato di liquidazione o di fallimento e di non
aver presentato domanda
di concordato.