AL CAPPELLONE NEL GIORNO DEL SUO GIURAMENTO
Se fu tuo padre a dire "io voglio"
o se fu tua madre a dire "io vorrei"
NON GIURARE
perché è alla grande madre che obbedirai qui dentro.
E se fu la tua ambizione a mormorare
la parola dai nodi d'oro "ACCADEMIA MILITARE"
NON GIURARE
perché ti coprirai di sudore,
coprirai il tuo plotone di fango,
le tue batterie di grasso,
il ponte di grasso
e le tue stellette bruniranno.....
E se gettato un dado
esso rotolò sulle difficoltà,
e tu prendesti questa via per il tuo pane,
per il tuo letto.....
NON GIURARE
perché questa non è una via,
è una scala,
ed ogni gradino vale più oro della tua persona.
E se tu venisti qui dentro dietro una briglia di cavallo,
una staffa cromata,
una stella chiara,
NON GIURARE
i cavalli scompariranno,
la PATRIA no !
La tua passione ad essa si leghi
non a loro,
altrimenti sulle gambe sottili del tuo purosangue
sarai troppo alto sulle anime dei tuoi soldati,
che soffriranno guardandoti.
E se fu selvatica ritrosia
a farti lasciare il tetto paterno,
se fu promessa d'amata che aspetta
NON GIURARE
Odio e amore non dureranno oltre la morte
mentre NOI siamo e saremo oltre ad essa !
E se fu capriccio,
attimo di spavalda soluzione,
notte d'alea tormentosa,
blasone di famiglia,
tradizione di avi,
NON GIURARE
Volto saresti senza voce,
membra senza folgore,
capo senza vertebre.
Ripiega il tuo corredo,
restituisci il tuo fucile,
dammi le stellette che a me servono,
va, non so dove, ma via da qui:
dove il dovere ti chiama
con voce imperiosa di tromba,
dove la carne si mortifica,
e lo spirito si modella nella sofferenza.
Ma se fu amore di PATRIA,
di nostra continua lotta del nostro popolo,
a cui tu darai il segreto del vincere
e la calma fierezza del morire,
se fu passione di mostrine ed alamari,
di fiamme rosse, cremisi, verdi o azzurre,
se fu fremito naturale del sangue,
antica promessa alla gioventù nascente
allora
G I U R A
e poi lotteremo insieme e sarai mio fratello.
L'anziano del 1859