Dal 1677, anno di fondazione dell’Accademia, innumerevoli schiere di giovani si sono succedute in questa Scuola per meritare l’onore di servire la Patria ed apprendere l’arte del comando. L’Accademia Militare, nel fluire degli anni e nell’evolversi di costumi e mentalità, ha mantenuto intatta la sua continuità storica ed ha conservato inalterata la sua funzione. Il vincolo saldissimo della tradizione e del comune patrimonio ideale, mantiene strettamente legata la nostra generazione a quelle che ci hanno preceduto. Questa sensazione assume contorni netti nell’atmosfera solenne del Sacrario, al cospetto delle antiche e gloriose vestigia. I sentimenti, le passioni, le sofferenze dei nostri Eroi rivivono per un attimo in noi, quasi ne fossimo stati i protagonisti diretti. Ogni reliquia è un simbolo, con un preciso significato ed un valore ideale inestimabile: ricorda i fasti ed i sacrifici dell’Esercito e di tutti coloro che, pur nella differenziazione d’Arma, s’immolarono per la Patria, animati da un unico generoso impeto. Il monumento al Fante morente sintetizza, con un’efficacia che trascende i limiti imposti dalla fredda pietra, le speranze e le sofferenze vissute dal Soldato d’Italia in ogni istante della nostra storia tormentata. I congiunti vessilli delle Accademie di Modena e Torino testimoniano il legame che vincola fra loro, nell’unica matrice, le Varie Armi. L’Accademia Militare di oggi, che trae origine dai due antichi Istituti, ha ereditato da essi tradizioni di sapere e di valore e le ha fuse armonicamente. Tra 100 giorni noi del 22° saremo i nuovi Ufficiali delle Varie Armi, ciascuno orgoglioso della propria, tutti però legati da due anni di vita, di studi, di sacrifici e di soddisfazioni che hanno creato una comunione di intenti foriera di nuova gloria. In questo giorno, che ci vede felici per aver raggiunto il nostro traguardo, vogliamo sottolineare questa unità formale e sostanziale rendendo omaggio alla memoria dei mille e mille Caduti nel nome d’Italia. |
Che t'importail mio nome?Grida al ventoFANTE D'ITALIAe dormirò contento |
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"...Una tradizione ininterrotta, una storia ultrasecolare durante la quale il passo delle pattuglie dell'Arma é stato il passo della Nazione. Con la forza di questo passato, i Carabinieri guardano al domani con la serenità e l'onestà di sempre, con il coraggio della giusta causa, con la Fede nei destini della Patria, con l'obbedienza che ha un solo volto...". | ..Usi obbedir tacendo, e tacendo morir...
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"Gettare il cuore oltre l'ostacolo
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"Sempre e dovunque" |
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Gettando per ogni ponte una superba sfida al nemico, o riannodando sotto l'uragano del ferro e del fuoco i tenui fili onde passa l'intelligenza regolatrice della battaglia. | |
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