Accademia Militare - 22°Corso
Scorci del XXII

QUATTRORUOTE

Le ore di automobilismo
Ormai prossimi all’agognata stelletta, ci volgiamo ai due anni trascorsi in Accademia e pensiamo, con rimpianto, a quello   che   noi  consideriamo  un  po’  il nostro rifugio, il paradiso delle ore liete: la Sezione di Automobilismo.

 

Come dimenticare le appassionanti lezioni su motori e telai e le gloriose ed avventurose ore di motociclismo e di scuola guida?
Tra qualche anno, quando saremo già lontani dall’Accademia ed i suoi ricordi saranno nascosti nelle nostre menti, penseremo forse alla vecchia aula 101, dove i primi Ufficiali automobilisti che abbiamo incontrato, con dirompente passione, ci hanno svelato i segreti della nostra vita futura.

Guidandoci per mano, passo passo, consigliandoci nei momenti difficili, ci hanno sempre permesso di sentirci un pò in famiglia, tra persone che amano ciò che noi amiamo e su cui siamo sempre certi di poter contare. E’ per tutto questo che ci sentiremo sempre riconoscenti nei Loro confronti e cercheremo, anche se poco, di ripagarLi delle Loro fatiche, conservandone un ricordo caro e duraturo, nella speranza, un domani, di rincontrarLi, non più come Loro allievi, ma come collaboratori attivi.

L’enciclopedico della circolare 1000 detonante al plastico

Signor Maggiore,
a Lei va il più grato pensiero per aver continuato l’opera della nostra educazione. Sotto la Sua guida abbiamo ancora più affInato l’entusiasmante conoscenza di quanto necessario a bene assolvere i nostri impegnativi compiti. La Sua esperienza, la Sua cultura, il Suo zelo nel seguire le nostre attività, tutto quanto Ella ci ha mostrato e così degnamente offerto, rimane impresso nelle nostre menti come nei nostri cuori. Resta anche con noi la Sua bontà, per­ché abbiamo capito che sotto il Suo aspetto volutamente burbero, alberga un animo nobile e generoso. Grazie, Signor Maggiore.

 

Signor Capitano,
a Lei il nostro primo pensiero di discenti. E’ Lei che ci ha elargito con tanta incisività le egregie cose della Tecnica Professionale, ponendole nella già meritoria cornice di realtà dinamica e palpitante. Ma, più della dottrina, è stata la Sua persona e la Sua Fede a rinvigorirci nello spirito e fortificarci nell’animo. Un “grazie” non basta Signor Capitano, lo sappiamo. EsternandoLe tutta la nostra gratitudine,
formuliamo l’impegno di indossare con fierezza ed orgoglio quell’uniforme nera e quel mantello che Le abbiamo sempre invidiato

…li ricorderemo cosi…

Modena... stazione di Modena... scendemmo
Era diventata una realtà. Il percorso fino all’Accademia, le presentazioni, le difficoltà di discussione tra un aretino ed un catanese, poi l’Ufficiale di Picchetto, la vestizione, i primi movimenti impacciati, le prime scariche elettriche lungo la schiena al passaggio di ogni Ufficiale, quindi La prima ora in aula 17: amministrazione militare. Venne Lei Signor Colonnello MANCA! Le Sue decorazioni ci misero un tantino in soggezione, poi la Sua voce paterna, affettuosa, piena di premure, ci fece capire che in Lei avremmo trovato tutto, dal padre al maestro, dal confidente al superiore.
Dopo un anno, purtroppo, dovemmo lasciarci e fu triste per noi, ci creda, Signor Colonnello. Ricorderemo il nostro ultimo incontro. La Sua voce di vecchio soldato era ferma ma i suoi occhi erano tanto espressivi e noi La capimmo!

‘Sono il Tenente Colonnello Antonio Mazza, vengo dalla SCAM e ricor­datevi che se non studiate vi boccio tutti! C’è qualcuno che non ha capito? E ricordatevi che agli interrogatori non si «sfarfallea»”. E così, Signor Colonnello, (sfarfalliando sfarfalliando» siamo alla fine. Ci sposeremo presto tutti? Non si preoccupi, faremo tesoro dei Suoi consigli.“...e, do..ven..do raz..ziun..zere Mad..da..lo..ni il col..le..ga Ros..si..ni mi so..sti.,tui..rà...”.
Fu la presentazione che Le fece il Signor Capitano LISFERA. Da allora, Signor Capitano, quante ore “canoniche” trascorse insieme, quanti modelli “pro capite” compilati; ora tutto sta per finire. E’ triste ma non c’è altro da fare: “Dura lex sed lex”. Era provato il Signor Capitano SALICE, al Suo arrivo, Signor Colonnello PLINI.
Con Lei niente fu difficile e le Sue esortazioni, i Suoi consigli hanno sempre trovato tutti noi convinti. -
A grandi passi ci avviciniamo alla fine; La ringraziamo e La ricorderemo con tanto piacere, insieme col Signor Capitano.